SANTA MARIA
La nave spagnola dell'italiano Cristoforo Colombo

a cura di Paolo SERRAVALLE

Quale altra nave ha partecipato nel corso della storia ad un impresa più epica di quella compiuta dalla Santa Maria con le consimili Niña e Pinta? Probabilmente nessuna.
La  Santa Maria  era una "caravella", nave originata dalla galea.  Poi evoluta in cocca e infine caravela. Dotata di tre alberi più il bompresso   era agile e manovriera ma al contempo stabile e adatta alla navigazione oceanica. Fu per queste caratteristiche che a ragion veduta Colombo la scelse per la sua impresa. Nato a Genova (probabilmente a Quinto) nel 1451, il Colombo nella primavera del 1492 si trovava da sette anni in Spagna dove finalmente ottenne da Re Ferdinando e dalla Regina Isabella il benestare alla spedizione. Investito delle cariche di Ammiraglio del Mare Oceano e Vicerè di tutte le terre che auspicabilmente avrebbe scoperto, Colombo riattrezzò e modificò alla bisogna la caravella Gallega e la ribattezzò appunto Santa Maria.
Secondo gli studi storici compiuti da Enrico d'Albertis e pubblicati nel 1892 nel volume "Le costruzioni navali e l'arte nautica ai tempi di Colombo", le dimensioni della nave e le sue caratteristiche erano:
Lunghezza della coperta m.26,32 - Lungh. al galleggiamento m. 21 - Lunghezza alla chiglia m.19
Larghezza massima m.8,40 - Stazza lorda ca. tonn.252
Aveva tre alberi: il trinchetto a vela quadra, l'albero di maestra con due vele quadre (maggiore-gabbia), l'albero di mezzana con vela latina, il bompresso e sotto questo un pennoncino con vela quadra "di civada". Disponeva di due ancore da 350 kg. ciascuna e di una terza da 500 kg. di speranza, ossia di rispetto, nonché di un ancorotto più piccolo per le manovre di tonneggio. Era munita di due scialuppe sia per le merci che per l'equipaggio e di alcuni cannoncini.
La Santa Maria era dotata di castello a prora e di cassero a due ponti a poppa. Nel ponte superiore vi era lo spartano alloggio del Comandante mentre nell'inferiore prendeva posto la lunga leva dell'unico timone azionata a mezzo di appositi paranchi e rinvii. Nello stesso locale era anche posizionata la bussola e, in merito a questa, fu Colombo a osservarne per primo il fenomeno della declinazione magnetica ossia lo scostamento tra il nord vero e quello magnetico.
La cucina era sistemata in coperta e altro non era che un vano rivestito di mattoni riparato dal vento con semplici paratie. Sul tetto del cassero troneggiava un fanale insegna della nave Capitana mentre al coronamento vi era una scultura della Madonna.
Le tre caravelle partirono da Saltes, vicino Palos, il 3 agosto del 1492 di buon'ora. La Santa Maria era comandata da Cristoforo Colombo, Juan de la Cosa ne era il pilota e 42 erano gli uomini d'equipaggio. La velocità era stimabile in ca. 7 nodi e il tempo era misurato servendosi d'una clessidra continuamente presidiata. La latitudine era stimata con l'astrolabio.
Alle Canarie le tre caravelle sostarono per circa 24 giorni per poi ripartirne il 7 settembre con rotta ponente. Dopo 35 giorni di navigazione, il 12 ottobre fu avvistata finalmente terra e giunsero all'Isola di Guanahani (oggi Watling) nelle Bahamas e che Colombo battezzò San Salvador,
Da lì proseguì la perlustrazione costiera ma il giorno di Natale del 1492 la Santa Maria s'incagliò su una barriera corallina che ne causò il naufragio. Una delle sue ancore fu recuperata nel 1877 ed è conservata nel museo di Port au Prince.
Una piccola nave di legno che sfidò l'Oceano e le forze della Natura portando i suoi uomini nel Nuovo Mondo. Ai nostri smaliziati occhi può sembrare una piccola cosa ma cinque secoli fa rappresentò una manifestazione di enorme coraggio e di abilità marittima. La mancanza di strumenti e di carte nautiche non fermò l'intraprendenza di Cristoforo Colombo e dei suoi marinai.

Bibliografia: G. Annovazzi - 50 Navi italiane famose - Mursia 1971