Breve storia della navigazione

Cristoforo Colombo
Amerigo Vespucci
Giovanni Caboto
Ferdinando Magellano
Vasco De Gama
James Cook

Tra l'uomo e il mare esiste un rapporto che affonda le sue radici nell'era primordiale. Questo rapporto, nei secoli si è consolidato sempre di più anche se l'uomo col suo modo di fare gli ha sempre inferto dei duri attacchi , ai quali il mare ha sempre reagito risanandosi le ferite subite. I primi navigatori furono gli uomini primitivi che vedendo i tronchi di legno galleggiare sull'acqua, capirono che potevano servire per spostarsi sull'acqua appoggiandovisi. L'evoluzione del tronco fu la piroga, che era un tronco scavato all'interno per consentire all'uomo di alloggiarvi durante la navigazione.
Sebbene non si hanno precise indicazioni sulla costruzione della prima nave, grazie ad alcuni reperti archeologici rinvenuti in Mesopotania si presume che una prima nave fosse stata costruita nel 3500 a.C.
Tra i primi navigatori ricordiamo gli Egiziani che già prima dell'avvento di Cristo utilizzavano delle navi per commerciare lungo le coste del Mar Rosso.
Le navi egiziane in principio utilizzavano i remi quale mezzo di propulsione, poi furono perfezionate ed ai remi si aggiunsero le vele che consentivano una maggiore velocità con minore spreco di energie.
Nell'evolversi della navigazione molti popoli (fenici, persiani, vichinghi, romani ) hanno sfidato i mari e gli oceani diffondendo la loro cultura in tutto il mondo.
I fenici sono stati un popolo di navigatori che si spinsero oltre le coste africane, toccando tutto il mediterraneo, e addirittura le coste dell'atlantico.
I greci, i cretesi, i persiani ed i romani estesero i loro domini su terre distanti dal loro paese di origine, ma in primis estesero i loro domini sul mare, e proprio la sete di potere e di voler prevalere sugli altri ha visto in passato lo svolgersi di numerose e sanguinose battaglie navali li vedeva di volta in volta antagonisti.
Un altro popolo di grandi navigatori provenienti dai mari del nord al quale sono legate innumerevoli leggende sono i Vichinghi, essi esercitarono i loro traffici lungo le coste della Svezia, Norvegia e della Danimarca, spingendosi fino al polo nord.
I Vichinghi erano un popolo di guerrieri e predoni, che con le loro imbarcazioni leggere e veloci, (drakkar) si spingevano lungo le coste del nord Europa ed in alcuni casi risalendo i fiumi si spingevano all'interno delle terre saccheggiando i villaggi e le città che incontravano lungo il percorso, risalendo la Senna arrivarono fino a Parigi ma non riuscirono a conquistarla nonostante l'assediarono per un intero anno.
Si sono trovate tracce del loro passaggio lungo le coste del nord america e quindi si suppone che siano stati i primi ad attraversare l'atlantico, ma su questo punto vi sono voci discordanti, restano comunque tra i più grandi navigatori della storia.
Le tecniche di costruzione delle navi si sono man mano perfezionate nel tempo, questo ha permesso a molti uomini del passato di poter scoprire altre terre ed altri popoli ampliando di fatto le conoscenze geografiche del passato.
Tra gli antichi navigatori uno dei più noti è il navigatore italiano Cristoforo Colombo, nato a Genova nel 1451. In origine i suoi viaggi avevano solo scopi commerciali per i quali navigava in lungo e in largo per le coste spagnole e portoghesi . La sua passione per le scoperte di altre terre fu infervorata attraverso dalla lettura di libri di scienza e viaggi, che lo convinsero sempre di più che " la via d'Occidente" portava anch'essa alle Indie. Nonostante che a quel tempo non era stato ancora provato che la terra fosse rotonda, egli ne era convinto, ed era certo che navigando verso occidente, avrebbe dovuto approdare nelle terre asiatiche. Per finanziare questa impresa dovette affrontare molte difficoltà perché non era semplice convincere qualcuno a finanziare un'impresa solo sulla base delle sue convinzioni. Fortunatamente i reali di Spagna gli diedero fiducia consentendogli di effettuare quell'impresa anche se sembrava una follia. Nel 1492 nel porto di Palos furono allestite tre caravelle, che erano piccole navi adibite al trasporto di merci per scopi commerciali , la Santa Maria, la Nina e la Pinta, esse avevano complessivamente 120 uomini di equipaggio ed il 3 agosto salparono , avventurandosi nell' oceano Atlantico che fino ad allora non era mai stato attraversato da nessuno. La traversata dell'Atlantico durò oltre due mesi, ciò creava il malcontento degli uomini che iniziavano a temere l'ignoto e Colombo per non scoraggiarli era costretto a nascondere il reale cammino percorso .Finalmente la mattina del 12 ottobre, dapprima il passaggio di uccelli , e poi l'avvistamento di un lembo di terra diedero vita ad una sorta di giubilo generale, era una piccola isola dell'arcipelago Bahama, nell'America centrale, che Colombo battezzò col nome di San Salvador. Colombo era convinto di essere giunto in Asia, nelle terre descritte da Marco Polo. Proseguendo nella navigazione, scoprì le isole di Cuba ed Haiti, che chiamò " Indie Occidentali" e gli abitanti "indiani". Ad Haiti fece costruire una fortezza e lasciò un piccolo contingente di uomini, e poi ripartì per ritornare in Europa. Nel marzo 1493, dopo una traversata dura ma sostenuta dall'entusiasmo della " scoperta", approdò a Palos tra l'incredulità degli Spagnoli e di coloro che ne avevano osteggiato il progetto. A dimostrazione di quello che aveva scoperto, Colombo portò con se un carico di strani prodotti e dieci indigeni, quale prova vivente che aveva raggiunto terre sconosciute. Nonostante ciò i sovrani rimasero delusi perché si aspettavano da quel viaggio qualcosa di più prezioso. Tra il 1493 e il 1500, alla prima seguirono altre quattro spedizioni. Tra queste, la più importante fu la seconda, partita da Cadice con 170 persone che dovevano iniziare la colonizzazione delle nuove terre per i reali di Spagna. Furono scoperte le isole Antille e la costa nord dell'America meridionale alle foci dell' Orinoco, e proprio qui, a causa di ribellioni, che avvenivano da tempo nelle terre appena colonizzate, un inviato del re arrestò Colombo e lo portò prigioniero in Spagna dove però fu presto liberato. Nel 1504 si stabilì in Spagna ma vi trovò un ambiente ostile,la regina che per lungo tempo fu la sua protettrice era morta ed il re e la corte non apprezzavano perché non comprendevano l'importanza delle sue scoperte. Morì a Valladolid nel 1506, quasi povero con la convinzione di aver raggiunto l'Oriente navigando verso Ponente. Il suo grande merito rimane quello di aver compiuto un viaggio alla scoperta di una meta che era solo un'intuizione, che per quel tempo e con i mezzi a disposizione era un'impresa quasi irrealizzabile.
Amerigo Vespucci, fu un altro navigatore italiano nato a Firenze il 18 Marzo 1454, da una famiglia benestante, (il padre era un notaio fiorentino). Nel 1489 su incarico di un banchiere (Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici) si trasferì a Siviglia dove conobbe Cristoforo Colombo. Fu uno dei cinque grandi navigatori italiani nell'era delle grandi scoperte geografiche. Nel 1499 Alonso de Hojeda, ricevette dai reali di Spagna l'incarico di esplorare le coste a sud del continente scoperto da Colombo, e Vespucci si unì alla spedizione. Fu un grande navigatore e profondo conoscitore dei mari, i suoi viaggi lo portarono ad esplorare gran parte delle coste orientali del Sud America. A differenza di Colombo, fu il primo a sostenere l'idea di aver scoperto un nuovo continente.

Giovanni Caboto nacque a Gaeta nel 1450 circa ( delle sue origini non vi è certezza) è stato uno dei navigatori italiani divenuto famoso perché iniziò la serie dei grandi viaggi per scoprire le terre verso nord-ovest continuando di fatto l'opera di Cristoforo Colombo e anch'egli fu tra i cinque navigatori italiani dell'epoca delle grandi scoperte geografiche che impegnarono i loro sforzi per raggiungere le Indie navigando verso ovest, egli aveva intuito che Colombo non aveva raggiunto l'Estremo Oriente .
Si rivolse ai reali di Spagna affinché gli finanziassero una spedizione esplorativa che avrebbe seguito una rotta più a nord. Ma non ricevette il loro appoggio e nel 1496 si trasferì in Inghilterra, dove ottenne l'autorizzazione del Re ma non il finanziamento. Caboto organizzò la spedizione a proprie spese, e nonostante avesse armato 5 navi ,il 2 maggio 1497 solo una di esse, il Matthew, (una nave da 50 tonnellate con un equipaggio di 18 uomini) salpò per il viaggio. Nel 1497, approdò sull'isola di Cap Bréton e toccando la Nuova Scozia, e avvistando l'isola di Terranova. Anch'egli però si illuse di essere arrivato all'estremità Nord Orientale dell'Asia e ne prese possesso in nome di Enrico VII. Dopo un'assenza di circa 3 mesi, ai primi di agosto, il Matthew ritornò a Bristol e la notizia delle nuove scoperte fu accolta in Inghilterra con grande giubilo anche tra la popolazione, naturalmente alla corte spagnola sortì l'effetto contrario. Dopo questo successo, Enrico VII autorizzò Giovanni Caboto ad una spedizione di 6 navi e 200 uomini di equipaggio, il cui scopo era di colonizzare le nuove terre e proseguire nella ricerca di altre.In realtà la speranza era quella di raggiungere il favoloso Cipangu (l'odierno Giappone).
La spedizione partì nell'estate del 1498, e con Caboto vi era anche il figlio Sebastiano. Dopo questa spedizione in cui Caboto toccò il Labrador e costeggiò la Groenlandia meridionale, di lui non si ebbero più notizie.

Ferdinando Magellano, nacque a Sabrona, 17.10.1480 e mori a Mactan 27.4.1521 è stato il primo esploratore al servizio dei reali di Spagna ad aver circumnavigato il globo, perché era convinto che vi fosse un passaggio per raggiungere le Indie. Fu il primo a partire dall'Europa verso Ovest diretto in Asia , ed il primo europeo a navigare nell'oceano Pacifico.

Dom Vasco da Gama, conte di Vidigueira e viceré delle Indie Orientali , nacque a Sines -Portogallo, tra il 1468 e il 1469 (non vi sono certezze sulla sua data di nascita) e morì a Cochin (India), il 24.12.1524. E' stato il primo europeo a navigare direttamente fino in India. Il sogno di ogni navigatore era quello di trovare la via per le indie, e già dagli inizi del XV secolo, la scuola navale di Enrico il Navigatore al servizio della corona portoghese aveva esplorato le coste africane. Nel 1488 Bartolomeo Dias aveva circumnavigato il Capo di Buona Speranza, e Pero da Covilhã viaggiando per terra fino a Calicut, esplorò possibili fonti di approvvigionamento di spezie nel subcontinente indiano. In principio il compito fu affidato a Estêvão da Gama, ( padre di Vasco), questi morì prima di poter iniziare il viaggio, e anche se Vasco avesse meno di trent'anni, per i servizi resi al re fino a quel momento ebbe l'incarico di partire per la missione al posto di Bartolomeo Dias che anche se più esperto era più anziano.

James Cook, aveva notevoli conoscenze scientifiche nel campo dell'idrografia e dell'astronomia ,e anche grazie a ciò è stato uno dei più grandi navigatori di tutti i tempi. La sua carriera iniziò nel 1755 come esploratore nella Marina inglese, a diciotto anni riuscì a ottenere il suo primo imbarco sulla "Freelove", una nave adibita al trasporto di carbone dal nord Inghilterra a Londra. Nel 1755 si arruolò nella Marina Militare Inglese col grado di marinaio scelto perché era l'unico grado al quale poteva accedere non avendo studi specifici e non provenendo da una famiglia aristocratica. Dopo due anni imbarcò a bordo della "Pembroke" che che doveva raggiungere una base dell'America del Nord.
Le sue notevoli capacità di marinaio, e le sue conoscenze scientifiche gli consentirono una grande affermazione professionale, gli furono affidate tre grandi spedizioni scientifiche ogn'una delle quali con grandi obiettivi. La prima prevedeva uno dei più ambiziosi progetti scientifici del XVIII secolo: misurare l'esatta dimensione dell'orbita terrestre e di tutto il sistema solare.La spedizione che vedeva Cook al comando dell'Endeavour, salpò da Plymouth, nei primi mesi del 1768 facendo rotta per il Pacific. Tra i componenti dell'equipaggio vi erano : gli astronomi Charles Green e Daniel Solander, il botanico Joseph Banks ed il pittore naturalista Sydney Parkinsoncon che avevano al seguito una notevole quantità di attrezzature scientifiche (telescopi, sestanti, barometri, bussole per misurare inclinazione e declinazione magnetica, quadranti e orologi). Durante il primo viaggio intorno al mondo,che durò più di tre anni, Cook ,scoprì la Nuova Zelanda ed esplorò le coste orientali dell'Australia, battezzò l'Antartico come Terra Australis Incognita, cioè la terra meridionale sconosciuta.
Nella seconda (1772-1773) scoprì la Nuova Caledonia, le Isole Marchesi e le Nuove Ebridi. Nella terza , che iniziò nel 1776, Cook, era diventato un illustre membro della Royal Society di Londra, si diresse a Nord ma a causa dei ghiacci, non riuscì ad andare oltre alla costa nord-ovest dell'America. Il 14 febbraio 1779, quando era ormai sulla via del ritorno fu ucciso dagli indigeni delle isole Hawaii.
Questi uomini sono stati tra i più grandi navigatori del passato, le loro scoperte hanno consentito lo scambio di conoscenze e di culture tra i popoli del mondo.
Sono stati i precursori degli scambi commerciali dai quali tutti i popoli della terra hanno tratto beneficio, ma inconsciamente sono anche stati coloro che hanno aperto la strada alla perfidia dell'uomo che per la sola sete di potere e di conquista non ha esitato a colonizzare anche con l'uso della forza territori abitati da popolazioni indigene.
L'uomo "civile" che non si è fermato davanti a nulla, pur di imporre la propria civiltà, annientando quando incontrava resistenza interi popoli.
Oggi ,questo fortunatamente non avviene più, non vi sono più terre da scoprire ne popoli da assoggettare alle proprie regole, gli ultimi paesi colonizzati stanno man mano riottenendo la propria perduta indipendenza.
Noi ci auguriamo che gli errori del passato non si ripetano più, e che le lotte per il predominio territoriale siano definitivamente solo argomento di studio e di considerazioni per i posteri, al fine di non rendere vani i sacrifici di coloro che hanno creduto con la loro opera di unire i popoli della terra.

Estratto dal libro " Arte Marinaresca e Tecnica Navale "del prof. VENERUSO Enrico
docente dell' Istituto Tecnico Nautico " Duca degli Abruzzi di Napoli "